Ma è un miracolo!
La storia viene considerata non come lo svolgimento di leggi immanenti, ma come un perpetua creazione di Dio e in alcuni momenti quest’opera si manifesta con maggiore intensità, con un’eccedenza, un sovrappiù di gloria. Sono i miracoli. In questo senso sono fondamentali due fatti dell’Antico e del Nuovo Testamento: l’esodo e la venuta di Gesù. Al primo è connessa la fondazione del popolo di Dio e al secondo la nascita della comunità ecclesiale.
1° Incontro Luca Mazzinghi – Vai
2° Incontro Maurizio Marcheselli – Vai
3° Incontro Lucio Troiani – Vai
Luca Mazzinghi
1. Profeti per miracolo – I portenti di Elia ed Eliseo
Con ogni probabilità in origine i racconti su Elia ed Eliseo risalgono già ai loro discepoli. I due profeti vivono in tempi di conflitti politici e militari, di cui Eliseo più volte è proprio parte integrante. Rispetto a quella di Elia, la figura di Eliseo appare più antipatica e iraconda, seppur più taumaturgica. Infatti vari sono i miracoli da loro operati, soprattutto da Eliseo. Nell’episodio della risurrezione del figlio della donna di Sunem, all’inizio Eliseo appare molto sicuro di sé, quasi dimentico di Dio. Invece, nello svolgersi delle vicende, proprio grazie alla fede e alla determinazione della donna, egli impara che non può tutto, ma che deve lasciarsi smuovere dall’amore di una madre per il figlio; infine, deve apprendere che tutto dipende da Dio, senza il Quale nulla sarebbe stato possibile. Una lezione semplice, ma valida anche per noi oggi.
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Maurizio Marcheselli
- Segnaletica per il miracolo – I segni nel vangelo secondo Giovanni
Vari sono i termini che Giovanni usa per indicare il “miracolo”, quali “prodigi”, “opere” ed in particolare “segni”, i quali sono legati alle idee di “fede” (a cui i segni possono o non possono condurre), di “gloria” (tramite i segni compiuti da Gesù è rivelata la gloria dell’Unigenito) e di “vita” (attraverso i suoi segni Gesù si rivela e comunica la vita divina). Ma i segni di Gesù non sono soltanto i prodigi miracolosi, bensì tutte le sue opere e le sue parole: è guardando all’umanità di Gesù che si vede la sua gloria di Unigenito del Padre! Davanti ai segni si può credere, ma anche rifiutare. Il segno serve per condurre chi ha già manifestato un sincero interesse per Gesù ad una comprensione più profonda: è così che il segno svolge la sua funzione, che è una funzione rivelativa.
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Lucio Troiani
- Le meraviglie della Chiesa primitiva – I prodigi negli Atti degli Apostoli
Negli Atti degli Apostoli la storiografia di Luca risente dei canoni impiegati dagli storici greci classici, dando pertanto il primato alla testimonianza diretta. E i testimoni riportano gli svariati «segni e prodigi» che avvengono nella Chiesa primitiva, in particolare quelli compiuti da Pietro e da Paolo. Questi segni e prodigi costituiscono il filo rosso della narrazione degli Atti. È da notare pure che segni e prodigi sono testimoniati frequentemente nel mondo antico; la differenza è che i segni e i prodigi compiuti da Paolo indicano alle prime comunità cristiane il superamento della Torah, che è nei piani della Provvidenza.
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