Il mistero del male
1° Incontro Jean-Louis Ska – Vai
2° Incontro Ermenegildo Manicardi – Vai
3° Incontro Pietro Lombardini – Vai
4° Incontro Guerrino Orlandini – Vai
Jean-Louis Ska
1. «Il Signore chiese a Satana: ‘Da dove vieni?’» (Gb 1,7) – Satana nelle antiche scritture ebraiche
Il “satana” di cui si parla nell’AT non è quello che nel NT – e specialmente nella nostra spiritualità – è chiamato il “diavolo”. Nell’AT il “satana” è “il nemico”, “l’avversario”, “l’accusatore”, “il calunniatore”. Interessante è il libro di Giobbe, in cui il “satana” (colui che accusa Giobbe davanti a Dio) appare all’inizio del libro, ma non riappare alla fine. Perché? Perché qualcosa di essenziale è accaduto nel frattempo: l’immagine di Dio è cambiata. Infatti Giobbe all’inizio percepisce la presenza di Dio come quella di un nemico: Dio è il “satana” che lo aggredisce. Ma Giobbe scopre progressivamente un Dio che lo giustifica nel suo rifiuto dell’ingiustizia. Dio rivela a Giobbe che anch’Egli combatte contro l’ingiustizia. Ribellandosi contro una sofferenza inspiegabile, Giobbe reagisce come Dio. Anzi, è Dio stesso che si ribella in Giobbe contro le incoerenze dell’universo. Qui avviene la riconciliazione fra Dio e Giobbe: sono dalla stessa parte. Allora non vi è più spazio per il “satana” che metteva Giobbe alla prova. Dio non è più un nemico, perché sta dalla parte di Giobbe e lo sostiene.
Ermenegildo Manicardi
2. «Che c’entri con noi, Gesù Nazareno?» (Mc 1,24) – Gesù esorcista
Il tema non è il demonio, bensì Gesù che lo scaccia. Dunque esige che si parta da ciò che Gesù compie. Infatti nella Bibbia il demonio è una figura secondaria. Se, da un lato, non esiste solo il bene, ma anche una realtà di male molto forte, ben di più dell’uomo, dall’altro Gesù è una speranza antidemoniaca: si presenta (e i suoi discepoli con lui) come un liberatore, o almeno un “riduttore” dello spazio di male. Egli si mostra efficace davanti a satana nel suo ministero terreno, durante il quale inizia a vincere il demonio scacciandolo tutte le volte che lo incontra a devastare uomini. Ma è soprattutto con la sua morte che Gesù sconfigge il demonio, quando vince la tentazione di scendere dalla croce. Pertanto, se si vuole vincere il demonio, la strada è quella del bene e del costosissimo dono di sé agli altri: è questo il cuore del potere esorcistico di Gesù.
Pietro Lombardini
3. «Resistete alle insidie del diavolo» (Ef 6,13) – Il pensiero di Paolo sul demonio
In Paolo la figura del demonio appare nel contesto dell’enigma del male. Per capire Paolo bisogna partecipare al suo stupore di fronte a Gesù che, con un amore gratuito, rinnega i propri progetti pur di adempiere la volontà divina, sapendo che non si ha una risposta razionale, ma si è invitati – alla luce della croce – a fidarsi, nonostante tutto, di Dio. Per Paolo il “diavolo” o il “Peccato” personificato è una metafora viva che aiuta a pensare il mistero insondabile della potenza sugli umani che ha il Male, che è radicato nell’uomo, il quale non cessa di peccare. Il Male e l’uomo sono indissociabili: il Male non esiste prima dell’uomo e la condizione esistenziale umana non è semplicemente un “prodotto” di un Male originario. Tuttavia l’intero messaggio morale di Paolo, centrato sulla croce e sulla risurrezione di Gesù, porta verso una fede-fiducia che non si rassegna al Male e verso una assunzione di responsabilità che scaturisce da un Dio che si dissolve in puro Amore nel Crocifisso.
Guerrino Orlandini
4. Esorcismi oggi – «Cacciate i demòni» (Mt 10,8)
Fondamentale è partire da una certezza: il satana è una creatura di Dio, così come tutti gli angeli, tutte gli esseri umani e l’intera creazione. Quindi il satana non è un altro dio, bensì è un angelo in stato di ribellione a Dio. È all’opera nel mondo con un’opera negativa: cerca di coinvolgere l’umanità nella stessa ribellione. Il satana tenta di rovinare l’umanità e, oltre a voler estromettere Dio, vuole farsi adorare come Dio. Il fatto di scacciare i demoni non è facoltativo, ma è Gesù che ha legato l’ordine di scacciare i demoni all’annuncio del Vangelo, proprio poiché il potere sui demoni è uno degli elementi che rendono credibile l’annuncio del Vangelo. Infine l’esorcismo è un “sacramentale”: è simile ad un sacramento e pertanto è un’azione della Chiesa. Perciò l’esorcismo è un fatto della comunità e deve entrare nella sua vita.